Proseguono le interviste a cura del progetto Icaro sull’inclusività nel settore delle costruzioni. La coordinatrice Rossella Martino ha intervistato Francesca Gasparini, restauratrice che si è avvicinata al settore grazie ad un corso regionale professionalizzante, e da allora non ha mai smesso di lavorare in edilizia.
Rossella Martino: Qual è la tua formazione accademica e professionale? Quanti anni hai? E quanti anni di esperienza lavorativa?
Francesca Gasparini: ho studiato al Liceo artistico, poi mi sono formata tramite un corso della regione Lombardia sul restauro; ho 41 anni, e da 19 anni lavoro nel settore.
RM: Cosa ti ha spinto a studiare materie legate al settore delle costruzioni?
FG: Sono capitata per caso nei cantieri grossi di restauro, perché davano più lavoro.
RM: Secondo te il percorso di carriera nell’edilizia è diverso per uomini e donne? Se sì, perché?
FG: Sono percorsi diversi. Si trovano meno imprenditrici donne, mentre i titolari essendo uomini sceglieranno altri uomini.
RM: Secondo te il percorso di carriera nell’edilizia è diverso per uomini e donne? Se sì, perché?
FG: Sì, gli uomini sono comunque più forti, anche se adesso le tecnologie ci vengono incontro ed io ho fatto anche lavori prettamente “maschili”.
RM: Pensi che i media (o la società in generale) abbiano una sorta di influenza nella scelta del percorso professionale?
FG: Certo, l’immagine della donna che propongono i media non è congruente con il lavoro del settore delle costruzioni.
RM: Hai vissuto episodi di discriminazione basati sul tuo sesso, sull’età o su altri motivi?
FG: Sì, parecchi dovuti a stereotipi, soprattutto a livello tecnico.
RM: Che consigli daresti alle imprese di costruzione per rendere un luogo di lavoro più inclusivo? E alle donne che cercano un lavoro in questo campo?
FG: Non curarsi dei pregiudizi è importante, soprattutto quando vedi gli uomini rivedere le proprie posizioni.