Rossella Martino, coordinatrice del progetto Icaro, ha intervistato Michela Favari, restauratrice formatasi attraverso un corso regionale riconosciuto, e che attualmente lavora in cantieri con ripristini di intonaci antichi e decori di pittura.
Rossella Martino: Qual è la tua formazione accademica e professionale? Quanti anni hai? E quanti anni di esperienza lavorativa?
Michela Favari: Mi sono formata presso la Scuola Regionale di Restauro di due anni e mezzo, ma prima avevo frequentato il Liceo Artistico e due anni alla facoltà di Beni Culturali. Ho 44 anni, e lavoro nel restauro da 20 anni.
RM: Cosa ti ha spinto a studiare materie legate al settore delle costruzioni?
MF: Ho sempre desiderato lavorare nel restauro sulla pittura.
RM: Secondo te il percorso di carriera nell’edilizia è diverso per uomini e donne? Se sì, perché?
MF: I due percorsi sono diversi, per un pregiudizio legato alle competenze delle donne.
RM: Ci sono profili professionali più adatti agli uomini e/o alle donne?
MF: Per fare il muratore forse è più adatto un uomo per la forza.
RM: Pensi che i media (o la società in generale) abbiano una sorta di influenza nella scelta del percorso professionale?
MF: Sì, nella nostra mentalità il lavoro di cantiere viene considerato solo adatto agli uomini.
RM: Hai vissuto episodi di discriminazione basati sul tuo sesso, sull’età o su altri motivi?
MF: Sì, ci viene sempre detto che dovremmo fare altro.
RM: Che consigli daresti alle imprese di costruzione per rendere un luogo di lavoro più inclusivo? E alle donne che cercano un lavoro in questo campo?
MF: Se hai una carattere forte e determinato puoi superare i pregiudizi ed avere più soddisfazioni lavorative.